Il recruiter, o addetto alla ricerca e selezione del personale, costituisce una figura fondamentale per il mercato del lavoro e per l’ambito delle Risorse Umane. Il suo obiettivo è quello di individuare le risorse più idonee a ricoprire determinate posizioni lavorative.
Diversi sono i requisiti che un buon recruiter deve possedere:
- Conoscenza degli strumenti
- Expertise, intesa come esperienza, capacità di non perdere lo spirito critico anche una volta immedesimatosi nella situazione
- Intelligenza emotiva, intesa come la capacità di relazionarsi con sé e con gli altri
- Stabilità emotiva
- Libertà da pregiudizi
- Autostima
Al giorno d’oggi, è necessaria una distinzione circa la figura del recruiter, a seconda del contesto in cui opera. In particolare, possiamo individuare tre distinti contesti: azienda, società di somministrazione lavoro, società di executive search.
Il recruiter in azienda
Il recruiter interno all’azienda deve essere in grado di integrare i piani di selezione con gli altri strumenti di gestione delle risorse umane; dunque, più che un esperto di selezione del personale, abbiamo a che fare con un esperto dello sviluppo delle risorse umane. Non è raro, infatti, che, all’interno delle aziende, una singola persona possa ricoprire il duplice ruolo di selezionatore-formatore.
In genere, il recruiter interno all’azienda si occupa di:
- Interfacciarsi con i fornitori esterni per l’approvvigionamento di risorse di target medio-alto
- Individuare i migliori canali di reclutamento, in base al profilo ricercato
- Supportare la line in caso di selezione di personale tecnico-specialistico
- Rapportarsi con università e comunità professionali di riferimento
- Provvedere al welcome program per i neo assunti
Il recruiter nelle società di somministrazione lavoro
Negli ultimi anni, le società di somministrazione lavoro (ex agenzia interinali) stanno andando incontro a un grande sviluppo. Nelle varie filiali, in genere, tre sono le figure previste:
- Commerciale, che gestisce il rapporto con l’azienda committente
- Amministrativo, che si occupa della gestione burocratica
- Selezionatore
Quest’ultimo si occupa di recuperare i candidati, acquisirne le informazioni fondamentali, inserire queste ultime nelle banche dati, il tutto in un’ottica di orientamento dei candidati stessi. In questo contesto, il rapporto con il candidato in filiale non dovrebbe durare più di 15/20 minuti, al fine di ottimizzare il rapporto tempo/prestazione.
Il recruiter nelle società di executive search
Il recruiter all’interno delle società di executive search (comunemente riconosciuto con il termine cacciatore di testa) rappresenta sicuramente l’elite della selezione. In genere, si tratta di figure senior con immensa esperienza; è proprio la grande esperienza, unita al loro diffuso network, a fare la differenza. Spesso si tratta di ex amministratori delegati o ex direttori del personale. In ogni caso, sono figure molto particolari, non estremamente diffuse nel mercato della selezione.
Altre figure
Alle tre figure appena viste del recruiter se ne possono aggiungere altre due, più particolari e specializzate: il testista e l’assessor.
Il testista è un laureato in psicologia che, dopo diversi corsi di specializzazione, è in grado di utilizzare degli strumenti che indagano aspetti cognitivi, motivazionali, logici, ecc.
L’assessor, invece, è uno specialista di assessment center, uno degli strumenti più utilizzati in fase di selezione. Attraverso le prove situazioni che contraddistinguono questo strumento, gli assessor sono in grado di valutare alcuni tratti della personalità, in particolare in ambito relazionale.
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