Nel corso degli ultimi anni l’occupazione, soprattutto quella giovanile, ha ricevuto diverse agevolazioni per contrastare il fenomeno della disoccupazione, dilagante in questa fascia di età. Gli incentivi comprendono sia sgravi contributivi per le nuove assunzioni, sia l’attuazione del Programma europeo della Garanzia giovani, attraverso agevolazioni per la formazione e l’inserimento nel mercato del lavoro di giovani fino ai 29 anni.
La legge di bilancio 2018 (legge numero 205 del 2017) ha introdotto a regime una riduzione dei contributi previdenziali, in favore dei datori di lavoro privati – con esclusione di quelli domestici, delle imprese del settore finanziario, dell’apprendistato, nonché del personale con qualifica dirigenziale – con riferimento alle assunzioni con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, effettuate a decorrere dal 1° gennaio 2018, di soggetti rientranti in determinati limiti di età.
Nello specifico tale sgravio è riconosciuto: per le assunzioni effettuate sino al 31 dicembre 2020 di soggetti fino a 35 anni di età; per le assunzioni effettuate nel biennio 2021-2022 di soggetti fino a 36 anni; per le assunzioni effettuate dal 2023 di soggetti con meno di 30 anni.
Nel 2020, la pandemia dovuta al Covid-19 ha condizionato in maniera cruciale gli sviluppi dell’economia e della società, in Italia come nel mondo intero. La sospensione delle attività di interi settori produttivi conseguente all’emergenza sanitaria, ha rappresentato uno shock improvviso e senza precedenti sulla produzione di beni e servizi e, di conseguenza, sul mercato del lavoro.
Le categorie più colpite dalla crisi economica sono quelle che già erano contraddistinte da condizioni di svantaggio; si tratta in particolare delle donne, dei giovani e degli stranieri che sono stati penalizzati perché più spesso occupano posizioni lavorative meno tutelate, per giunta nei settori e nei tipi di impresa che sono stati investiti più duramente dalla crisi.
La pandemia ha reso ancora più complesso il mondo del lavoro e le esigenze delle aziende, per cui è necessario ridisegnare il ruolo del tecnico dell’amministrazione del personale. Chi vuole intraprendere questa carriera, deve necessariamente formarsi.
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