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Aprile 17, 2020

Uno spaccato sull’Outplacement nel nostro paese

Annadebora Morabito , professionista esperta dei servizi di outplacement e formatrice nel Master in Orientamento e Sviluppo individuale di Make it So, ci ha rilasciato quest’articolo spiegandoci le caratteristiche di questo servizio.

L’Outplacement (OTP), ovvero il supporto alla ricollocazione professionale, è un’attività consulenziale strutturata importata nel nostro paese negli anni ‘80 dagli Usa, dov’è nata negli anni ’60 per esigenze interne alla NASA. Rivolto inizialmente soprattutto a figure apicali, si è rimodulato in consonanza con i mutamenti che nel corso degli anni ha subito il mercato del lavoro italiano. Più elitario e riservato ai singoli alle origini, nel tempo è stato gestito anche in ambito ”collettivo”, ovvero per gruppi numerosi di lavoratori, e gradatamente destinato ad ogni tipologia di inquadramento professionale.

Oggigiorno i percorsi collettivi, seppur utilizzati, non sono particolarmente in auge e si lavora nuovamente con una presenza più incisiva sul one to one e con percorsi di maggiore affinamento e specializzazione che non impattano unicamente sugli esuberi per i quali era stato inizialmente concepito.

Corium Outplacement è la divisione di HC che si occupa del tema ed è stata realtà a sè stante con il nome di ‘’Corium’’ dal 1986 sino agli inizi di quest’anno, qualificandosi tra le prime società del settore ad accogliere e utilizzare il servizio nel nostro paese. Possiede ad oggi la specifica di avere dei percorsi volti al futuro sempre più sartoriali, innovativi e vicini alle esigenze della persona e delle organizzazioni e al contempo alle evoluzioni anche normative del mercato.

A fronte di un accordo tra azienda datrice di lavoro – cui spetta l’onere economico del servizio – e società di outplacement poi avallato dal dipendente, l’OTP accompagna la persona in ogni step funzionale al suo riposizionamento professionale.

Nello specifico assicura una crescita sostanziale delle possibilità di accesso alle opportunità professionali, opportunità per la struttura stessa del mercato, nascoste per circa l’80 %. Garantisce un uso di efficacia degli strumenti di comunicazione (cv, colloquio, linkedin e personal branding), l’abbattimento di forme di disorientamento rispetto a scelte e ruoli professionali, la conoscenza di logiche e canali del mercato, forme di supporto psico-emotivo.

È uno strumento di arricchimento notevole anzitutto per le persone che ne usufruiscono direttamente; diventare più consapevoli in termini di progetti professionali, delle attuali logiche del mercato e di quelle del prossimo futuro significa poter ottenere maggiori occasioni e benessere per chi ne giova con ricadute positive anche sul proprio ambiente familiare e sui contesti organizzativi di accoglienza della risorsa. A trarne vantaggio sono con ogni evidenza anche le organizzazioni che offrono il servizio ai propri dipendenti, alleggerendo così il carico della gestione delle uscite aziendali, preservando la reputation, la comunicazione e l’engagement interni e riducendo la possibilità di incorrere in beghe sindacali e cause.

Al momento, l’Outplacement si attesta come un servizio ancora limitatamente conosciuto e di nicchia. Potrebbe essere sfruttato assai meglio se si concepissero maggiori occasioni di divulgazione in ottica di una cultura mirata che ne permetta di valutare appieno potenziale e benefici.

Il servizio non è peraltro unicamente funzionale a garantire supporto ai fini di una ricollocazione professionale, ma è indispensabile per fornire degli strumenti di cui ci si dota con ricadute positive in termini di beneficio sulla propria persona, il contesto familiare e il tessuto organizzativo. Lo definirei una sorta di corredo che offre vantaggi ad ampio spettro per la persona vista come un unicum, a partire dalle sue necessità e identità professionali e il mercato.

Al cuore del servizio vi è la figura del consulente la quale idealmente deve diventare un buon punto di riferimento, agevolando il candidato verso l’autonomia, l’emersione dei propri talenti e potenziale, l’acquisizione di strumenti imprescindibili e la migliore espressione di sé finalizzate specialmente all’individuazione di nuove opportunità lavorative.

L’OTP gode di un’Associazione di riferimento – l’AISO – che nel nostro paese accoglie i principali player del mercato.  Gli ultimi dati che riportano le sue statistiche sono i seguenti: 10000 candidati seguiti all’anno dove il 32 percento sono Dirigenti, il 20 Quadri, il 38 impiegati e il 10 percento operai; i mesi medi di rientro nel mercato del lavoro per l’84% di questi sono 6.

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